Campo Pionieri 2017
Campo pionieri in Provenza-Alpi-Costa Azzurra
Chi ha detto che bisogna scegliere tra mare e montagna?
L’aria si fa calda, le giornate si allungano, le scuole chiudono e nell’aria c’è profumo di gelato e vacanze. Mentre le persone scivolano sulle strade nell’afa cittadina o preparano le valigie per le vacanze al mare, nelle case degli scout gli zaini vengono tolti dall’armadio insieme a materassini e sacchi a pelo e iniziano i preparativi per il campo. L’avventura estiva sta per cominciare!
Akele e animatori, sul luogo del campeggio conqualche giorno di anticipo, ultimano i preparativi prima dell’arrivo dei ragazzi.
A distanza di poco più di una settimana ci sarà qualcun altro che partirà alla volta di un’avventura un po’ diversa…
Far parte del posto significa vedere rivoluzionato il programma annuale a cui si era abituati nelle branche che precedono i pionieri: ci si trova a contatto con una realtà un po’ differente in cui è necessaria più responsabilità e senso pratico. Quest’anno il posto partito per il campo non era molto numeroso e un po’ inesperto; tre pioniere alle prime armi, con il sostegno di due capi, hanno compiuto un’impresa imparando man mano come fare a strutturarla e realizzarla.
Diario di bordo:
La mancanza di esperienza si è notata ancora prima di partire, ci siamo accorti subito dell’assenza di alcune cose e, se non fosse per i capi, avremmo avuto dei grossi problemi con il materiale… bisogna dire che partire senza tende non sarebbe stato un dettaglio trascurabile. Per fortuna si è rapidamente potuto trovare una soluzione e siamo così potuti partire come previsto la mattina del 19 luglio, correttamente equipaggiati, motorizzati e motivati. Dopo aver lasciato il Ticino abbiamo attraversato l’Italia, dalla Pianura Padana fino a Genova proseguendo sulla costa ligure fino al confine con la Francia. Abbiamo visto di sfuggita una lussureggiante e sfarzosa Monaco, siamo arrivati in Provenza, abbiamo attraversato la frenetica Nizza per poi gettar l’ancora in un camping nelle vicinanze dove avremmo accampato le successive cinque notti.
Costa
I primi due giorni li abbiamo trascorsi perlopiù a Nizza visitando la zona con diverse attività: abbiamo pedalato sul lungomare, osservato il panorama dalla Collina del Castello, esplorato la città vecchia grazie ad una corsa d’orientamento e ci siamo spostati in un piccolo paesino chiamato Èze, per visitare il magnifico giardino esotico. Nei tre giorni che seguono, invece, ci siamo concentrati sulla zona di Cannes. Rispetto alla città precedente, Cannes è più piccola e meno trafficata e, secondo un’opinione comune del posto, un po’ più gradevole grazie al minor numero di turisti.
La prima esperienza prevedeva una gita in kayak; siamo partiti da Palm Beach e abbiamo fatto il giro della vicina isola St. Margherita fermandoci più volte su alcune spiagge per trovare ristoro (fare il bagno).
La giornata seguente, purtroppo, non ha riscosso un successo simile in quanto abbiamo dovuto riadattare il programma a causa di un tempo eccessivamente bello. Il sole era troppo aggressivo e non era possibile continuare fare attività in spiaggia nelle ore più calde, così ci siamo rifugiati nell’ombra offerta degli alberi del parco vicino. Nonostante la delusione siamo comunque stati in grado di trarre un importante insegnamento per non ripetere l’errore in futuro. Il giorno si è comunque concluso bene a le Suquet, il vecchio quartiere cittadino posto sulla sommità di una collina in cui ci siamo spostati liberamente svolgendo delle piccole sfide, il cosiddetto Crazy Challenge, che ci hanno permesso di interagire con le persone del luogo.
Il 24 abbiamo smontato l’accampamento pronti a dirigerci nell’entroterra, ma non prima di aver visitato a piedi l’isola St. Margherita su cui, questa volta, siamo arrivati con il traghetto. L’attività si è svolta tranquillamente tra costruzioni di ponti di corda e carrucole e un giro in riva al mare per tornare al porto. Scesi dal battello ci siamo affrettati verso il furgone e, saturi delle bellezze della costa, siamo partiti alla volta dell’entroterra e più precisamente al Luberon.
Entroterra
Mentre ci addentravamo nelle campagne provenzali, il paesaggio è visibilmente cambiato rispetto a quello costiero. Siamo arrivati al camping solo in serata, con molte ore di ritardo dovute all’intenso traffico e non abbiamo potuto fare altro oltre ad accamparci, fare un feedback della giornata e infilarci nel sacco a pelo. Il giorno dopo ci siamo recati al Canyon Colorado, un posto dove sono concentrate grosse rocce di ocra dalle sfumature stupende. Sul sentiero abbiamo fatto un gioco di fiducia e un punto di preparazione alla promessa.
Abbiamo lasciato il camping il 26 mattina, ci siamo fermati a fare qualche foto nei campi di lavanda prima di salutare definitivamente il Luberon e nel pomeriggio ci siamo accampati nella zona del Verdon. In vista dell’imminente partenza per il raid, l’attività pensata era tranquilla: siamo stati sul lago St. Croix in pedalò, abbiamo fatto qualche tuffo dalle rocce e osservato dal basso le gole dell’affluente del lago. In serata il posto ha trovato saggio elaborare una variante più breve del raid inizialmente pianificato. Bisogna dire che noi pioniere eravamo molto stanche e il ritmo del campo era diventato un po’ troppo frenetico. Così, in comune accordo, il giorno successivo abbiamo potuto staccare la spina riposare e prendersi del tempo per sé autonomamente.
La mattina seguente ci siamo svegliate circa alle quattro al fine di spostarci in un punto panoramico nelle gole del Verdon e fare la promessa pionieri al sorgere del sole. Conclusa la cerimonia abbiamo fatto qualche chilometro in furgone per arrivare alla partenza del sentier Blanc Martel e, addentrandoci sempre più nelle gole, abbiamo fatto un’escursione di poso più di sei ore di marcia.
Giunti ormai al termine del campeggio, il penultimo giorno abbiamo fatto una valutazione globale del campo e canyoning nelle gole del Jabron.
La mattina del 30 luglio abbiamo lasciato il territorio francese per intraprendere il lungo viaggio di ritorno. Dopo varie peripezie siamo arrivati in Ticino solo in serata per via, tra le altre cose, del traffico congestionato sulle autostrade italiane.
Il campeggio pionieri è stata un’esperienza nuova, unica e molto interessante per tutto il posto pionieri poiché a uno scout basta osservare qualche cosa di nuovo per sentirsi arricchito.
Una stretta di sinistra,
Cristal